Il profumo del bucato in vico della botte

Vico della botte è uno dei tanti vicoletti che unisce Via Oronzio Costa con Via Carbonara, chiunque transita di qui è colto dal quel delicato vento, che porta con se l’inconfondibile profumo del bucato, che qui da noi, qui a Napoli, è colorato, unico e diverso da ogni altra parte del mondo.

Vi ci abitano famiglie diverse tra loro, è il punto dove l’integrazione e la solidarietà raggiunge l’apice.

Al civico 30, vi abita da diverse generazioni, la famiglia Caruso. La signora Maria, un tempo cuoca, oggi passa il tempo a lavare i panni dei suoi due nipoti acquisiti.

Così li chiama i figli della famiglia Madduk, originari dello Sri Lanka, residenti al civico 32. Una storia particolare la loro, lui Fernando lavora da anni in uno degli alberghi del lungomare come portiere di notte. Conosce quattro lingue, ma come dice Fernando ridendo, la sua preferita è il napoletano, ormai la sua prima lingua.

La moglie Araliya, lavora alla cassa di un supermercato poco distante da casa, ricorda bene il giorno del loro arrivo qui a Napoli. Dopo aver trascorso 3 anni in una silenziosa cittadina del nord Italia, a quei tempi giovani sposi in fuga dalla loro terra, raccontano della loro seconda fuga da quella città del nord che non li accolse bene. Arrivarono a Napoli un pomeriggio di 15 anni fa, spaesati e preoccupati dei tanti racconti che avvolge la nostra città, con pochi euro in tasca e tanta paura di non essere accettati.

Fu proprio la signora Maria che avvisò suo marito Alberto dell’arrivo dei nuovi vicini al civico 32, appartamento vuoto da molti anni, finalmente preso da una giovane coppia.
Notò subito quei due giovani impauriti e silenziosi, in pochi minuti era già da loro con paccheri al sugo appena riscaldati e ricotta di cestino, subito fatta acquistare dal marito Alberto.

Al civico 21, invece, vi abitano gli anziani coniugi Tirello, per tutti sono nonna Lina, minuta, con i suoi capelli bianchissimi ma sempre ben in ordine e suo marito Luigi che di anni ne ha 90.
Li vedi felici, giocare a nascondino con i piccoli Redyiò di 2 e Falchiò di 4 anni, i figli nati qui da noi dei coniugi Madduk.

Mentre al civico 43 vi abita la famiglia Pirozzi, da oltre 40 anni gestiscono un piccolo negozio di frutta e verdura, sono loro che rincorrono nel vicolo, quelle due piccole furie nere, ora con una dolcissima spremute d’arancia, ora con una gustosa mela grattugiata, che i due piccoli ingurgitano tra un aeroplanino simulato o salvando il gustoso boccone da un invisibile mostro cattivo.

Ed è così che qui, in vico della Botte, come tante alte storie di questa città, ci si sente tutti un’unica famiglia, dove il colore e l’odore del bucato appena steso, si fonde con l’odore delle cucine, si fonde con le tradizioni, le culture e le usanze che pur essendo diverse, qui da noi diventano uguali, perché in fin dei conti anche chi non nasce qui a Napoli, ne diventa parte, con onore e rispetto.

Storie “verosimili” della città di Napoli n.27: Il profumo del bucato in vico della botte

Luoghi e nomi diversi, ma intrecciati in personaggi e storie della città di Napoli, realmente vissute ed esistenti.

Storie verosimili della città di Napoli diventa un libro!