Obelisco dell’Immacolata

L' Obelisco dell'Immacolata, alto 22 metri, fu commissionato dai gesuiti (nella persona di Francesco Pepe) progettato da Giuseppe Genoino e la statua dell’Immacolata realizzata da Francesco Pagano, uno degli scultori più richiesti a Napoli che collaborò anche con Giuseppe Sanmartino, l’autore del famosissimo “Cristo Velato” L'obelisco dell'Immacolata sorge al centro di Piazza del Gesù di fronte al bugnato. Il monumento, con in cima una guglia che rappresenta la Madonna, è considerato tra i maggiori esempi della scultura barocca napoletana, ed è l’ultimo,in ordine cronologico, dei tre grandi obelischi di Napoli, essendo stato eretto nel Settecento e dunque dopo quello di San Gennaro e San Domenico. Si dice che se si fissa attentamente di spalle, il velo che avvolge il capo della Vergine appare come un volto stilizzato con lo sguardo fisso verso il basso e, secondo la leggenda raffigurerebbe la Morte in persona con tanto di gobba e scettro in mano. Non si sa se l’illusione sia stata realizzata per volere dei gesuiti o magari frutto del caso. Tuttavia bisogna considerare che l’opera fu realizzata in quella Napoli esoterica che viveva sotto l’influsso di quel nobile alchimista: il principe di Sansevero. L’obelisco fu innalzato nel luogo in cui sorgeva una precedente scultura equestre dedicata a Filippo V, che servì per celebrare la visita fatta in città da parte del re spagnolo. Ogni anno, l'8 dicembre, dai pompieri viene posta in cima alla statua una corona di fiori in onore dell'Immacolata Concezione.

L’ Obelisco dell’Immacolata, alto 22 metri, fu commissionato dai gesuiti (nella persona di Francesco Pepe) progettato da Giuseppe Genoino e la statua dell’Immacolata realizzata da Francesco Pagano, uno degli scultori più richiesti a Napoli che collaborò anche con Giuseppe Sanmartino, l’autore del famosissimo “Cristo Velato” L’obelisco dell’Immacolata sorge al centro di Piazza del Gesù di fronte al bugnato. Il monumento, con in cima una guglia che rappresenta la Madonna, è considerato tra i maggiori esempi della scultura barocca napoletana, ed è l’ultimo,in ordine cronologico, dei tre grandi obelischi di Napoli, essendo stato eretto nel Settecento e dunque dopo quello di San Gennaro e San Domenico. Si dice che se si fissa attentamente di spalle, il velo che avvolge il capo della Vergine appare come un volto stilizzato con lo sguardo fisso verso il basso e, secondo la leggenda raffigurerebbe la Morte in persona con tanto di gobba e scettro in mano. Non si sa se l’illusione sia stata realizzata per volere dei gesuiti o magari frutto del caso. Tuttavia bisogna considerare che l’opera fu realizzata in quella Napoli esoterica che viveva sotto l’influsso di quel nobile alchimista: il principe di Sansevero. L’obelisco fu innalzato nel luogo in cui sorgeva una precedente scultura equestre dedicata a Filippo V, che servì per celebrare la visita fatta in città da parte del re spagnolo. Ogni anno, l’8 dicembre, dai pompieri viene posta in cima alla statua una corona di fiori in onore dell’Immacolata Concezione.

dettagli foto

Samsung s21 ultra
Focale: F2,2
Tempo: 1/6400s
Apertura: 2,20mm
ISO: 50
Bilanciamento bianco: automatico
Senza flash
Ore: 12.11 (Tempo sereno)

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