Il signor Ciro e l’arte della finta disperazione

Quartieri Spagnoli - Napoli

Torno spesso dai coniugi Della Vega, vivono da anni in uno dei tanti “vasci” dei quartieri spagnoli, precisamente in Via Canale a Taverna Penta, uno dei vicoli e vicoletti schiacciati tra le più nobili Corso Vittorio Emanuele e Via Toledo.

Lui Ciro di anni ne ha 89, nato alcuni anni prima delle seconda guerra mondiale, ha vissuto quegli anni bui vendendo sigarette fatte a mano, recuperando il tabacco dalla sigarette gettate in strada.

Per anni seguiva i soldati americani in attesa che la gettassero, spesso integre, da li recuperava con suo padre il miglior tabacco.

Qualche anno più tardi aveva scoperto in modo del tutto “scasuale” come ripete da buon partenopeo, uno stratagemma per vivere.

Era l’agosto del 1950, da giovane ventenne per pochi soldi stava facendo pulizie in un vecchio basso, trasportando oggetti vecchi fino a Via Toledo.

Durante uno dei tragitti tra Vico Speranzella e Via Toledo inciampò, rompendo in mille pezzi un vecchio lampadario da dismettere. In quel preciso istante passava una pattuglia di americani, notando la scena e credendolo disperato gli regalarono alcuni dollari.

Fu così che per oltre 40 anni, Ciro, scendeva lungo i vicoli dei quartieri spagnoli ogni giorno in orario di punta con un grosso oggetto. Un vetro prelevato da un mobile da dismettere, un grosso vaso, uno specchio, tutto materiale che puntualmente arrivato nei pressi di via Toledo faceva cadere, provocando un gran rumore e rompendo l’oggetto in mille pezzi.

Un trucco studiato e voluto per catturare l’attenzione dei tanti passati e turisti, unito alle movenze di un perfetto attore mancato, si agitava, inveendo contro la strada sconnessa e disperandosi per i soldi che avrebbe dovuto rimborsare al suo titolate per il danno arrecato.

Per anni, Ciro è stato più preciso di un orologio svizzero, ogni giorno alla stessa ora, stesso punto, era li con una delle sue trovate. Ed è così che puntualmente si avvicinava un gruppo di turisti, qualche cittadino ignaro, mossi dalla compassione per quel povero ragazzo, regalavano qualche lira per recuperare il danno.

Con questo stratagemma ha messo su famiglia Ciro, per anni ha distrutto di tutto, mi racconta spesso di quella volta in cui era disperato, non aveva nulla da utilizzare di così grosso e voluminoso, fu così che prese in prestito una vasca da bagno nuova di zecca all’insaputa di alcuni operai in un appartamento al Corso Vittorio Emanuele. Pochi giorni dopo la restituì ai proprietari, inventando un rocambolesco recupero da un ladro del quartiere, ottenendo così una ricompensa.

Ma quella più originale di tutte è legata ad una vecchia fisarmonica, la utilizzò decine di volte. Prendeva in prestito il vestito elegante da suo zio, millantando l’imminente concerto al vicino San Carlo o ad un matrimonio. Con i soldi di quella fisarmonica, comprò un vestito nuovo per se e sua moglie in occasione della comunione di suo figlio Diego, nome che ripete sempre, proviene da Don Diego de la Vega, personaggio di Zorro, molto in voga a quei tempi, dal cognome molto simile al suo, un suo antico parente scherza.

Ma tra le tante storie che racconta spesso, preferisco quella di una coppia di turisti tedeschi, in visita qui a Napoli per alcuni giorni all’inizio degli anni 80. Si fermarono anche loro, commossi dall’ennesimo danno provocato da Ciro, regalando qualche marco tedesco al povero malcapitato.

L’indomani i due turisti passarono di lì stessa ora, stesso luogo così solo per caso, in quel preciso momento il solito boato e la solita scena di disperazione. Ciro notò l’arrivo minaccioso dei due turisti e con un fare da vero attore, iniziò ad imprecare contro quella strada che solo il giorno prima aveva arrecato danni a suo fratello gemello!

Fu così convincente che incredibilmente riuscì ad ottenere altri marchi da quei turisti.

Oggi Ciro vive con una piccola pensione sociale, quanto basta per non “rompere” più nulla, ma è qui che sua moglie Angela che di anni ne ha 86, si volta e lo guarda con gli stessi occhi innamorati di sempre.

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Foto di Giancarlo De Luca “Passion for Photo”

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Storie verosimili della città di Napoli n. 55: Il signor Ciro e l’arte della finta disperazione

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  1. riccardo meda

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    1. Luci su Napoli

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